TERAPIA ORTESICA
Un apparecchio che controlli o corregga efficacemente un'anomalia strutturale o funzionale è definito "ortesi" (dal greco orthòs, diritto).
La tecnologia ortesica è in costante evoluzione grazie all'introduzione di nuovi materiali e tecniche.
ORTESI PLANTARI FUNZIONALI-BIOMECCANICHE
Gli squilibri
tra il retropiede
e l'avampiede
che sono alla base della maggior parte
dei disturbi biomeccanici
del piede
possono essere compensati
con ortesi di correzione.
L'anomalia strutturale
è stabilizzata
con il piede nella sua posizione neutra
ed ottimamente funzionante. Questo accomodamento previene
le deformazioni
che altrimenti si verificherebbero, sotto carico, con conseguenti lesioni
e sintomi dolorosi
poiché la posizione neutra dell'articolazione subtalare assicura il rapporto tra retro-avampiede.
Le ortesi plantari funzionali-biomeccaniche
sono, quindi, costruite
con l'articolazione sottoastragalica
nella posizione neutra, ossia, nella posizione in cui essa non è nè pronata nè supinata, che simula il periodo del ciclo del passo che si colloca nel punto di mezzo nella fase intermedia dell'appoggio.
L'ortesi plantare
aiuterà a ristabilire una corretta funzionalità
del passo
perché ricostruisce l'esatta sequenza temporale
dei movimenti che si attuano nel piede, evitando i potenziali effetti nocivi comunemente associati alla pronazione patologica o all'eccesso di supinazione.
L'ortesi plantare biomeccanica-funzionale, pertanto, avrà la funzione di:
- assorbire l'impatto a cui il tallone è sottoposto durante la prima fase di appoggio, riducendo la forza istantanea applicata;
- normalizzare i tempi di contatto del piede al suolo ripristinando la corretta prono-supinazione del piede;
- trasferire il peso corporeo durante il movimento.